lunedì 25 giugno 2012

Un libro in tasca, vicino alla penna e ai biglietti del tram.

Un libro in tasca, da infilare nel cappotto, nella cartella...ve lo ricordate come diceva? da guardare durante la ricreazione... Abbiamo deciso che un po' ci mancava, questo regalo che un tempo si trovava voltando tutte le copie della collana Un libro in tasca.
Quello che prima che nascessero Nati per leggere o il bookcrossing ti diceva che un libro in una sala d'aspetto ti faceva affrontare meglio il mondo. Appuntamento melodico motivante fisso per i suoi lettori, nuova scoperta per i nuovi, suggerimento e coccola che faceva capolino e chiacchierando si stendeva su quel fondale di marelibro che è il retro, destinato troppo spesso a strilli di giornale.
Aspettato, inaspettato, ancor prima della trama ti diceva che quel libro era importante per il solo fatto di essere libro.


Un libro in tasca

Da infilare nel cappotto, nella cartella,
da guardare durante la ricreazione...
Da portare a passeggio il pomeriggio,
da leggere sulla panchina.
Da scambiare con le figurine, o con un disco.
Un libro in tasca, da tenere come emergenza,
insieme al pop-corn e alla gomma americana,
durante le visite alla zia Geltrude.
Da sfogliare al mattino, finchè è pronta la colazione,
o alla fermata dell'autobus.
Da prendere prima o dopo (non durante) i pasti,
da tenere sotto il cuscino. Sul comodino.
Per snobbare la televisione.
Per avere qualcosa da leggere quando piove,
oppure quando c'è il sole, o quando ti pare.
Un libro in tasca.
Vicino alla penna e ai biglietti del tram.
Un libro tra le mani. Un libro.

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